
La vendetta non è un sentimento nobile.
Il rancore, il risentimento ne sono il carburante e ci insegnano a
rifuggirne, da sempre.Se non siamo spudorati e non agiamo sotto l’impulso di questo sentimento, spesso ci limitiamo ad immaginare cosa avremmo fatto.
Come avremmo trattato l’amica che ci ha rubato il fidanzato, il marito che ci ha tradite, il capo che ci umiliate?
Quali esemplari punizioni avremmo escogitato per far soffrire loro le
nostre stesse pene?
Bene.
Regalatevi momenti di folle immaginazione, diventate carcerieri,
omicidi, distruttori di urne cinerarie, mogli cannibali, professori
fagocitati dall’odio degli alunni, ladri di appartamenti che rubano
i gioielli più preziosi: le vostre vite.
Leggete “La vendetta” di Agota Kristof.
Una manciata di pagine da gustare con il fiato sospeso, per
sorprendersi di quanto l’uomo possa arrivare a concepire e scoprire
con orrore, ancorati alle coperte dei vostri lettini, che avreste
potuto essere voi i personaggi di quei racconti.
La Kristof conosce l’uomo, le sue solitudini e le sue alienazioni.
Conosce il dolore della perdita.
Vi conosce.
E voi, perderete anche questa volta l’occasione di rinnegare un po’
di buonismo e guardarvi finalmente allo specchio con onestà?
Agota Kristof, La vendetta, Einaudi, 2005
Puoi leggere questa recensione anche su Cosmopolis .
Nessun commento:
Posta un commento