mercoledì 30 novembre 2011

Come sentirsi vicini alla morte cerebrale: Giulia Carcasi e il suo "Tutto torna" (tranne il mio tempo perso)

Mi piace andare in biblioteca.
C'è una bella atmosfera, tutti spulciano fra i libri in silenzio. Ognuno cerca il suo piccolo pezzetto di mondo da portare a casa, al sicuro.
Io, invece, ho trovato Giulia Carcasi.
Che culo!
Oggi mi sento di voler condividere con voi questa immensa scoperta.
Sedetevi, i marshmellow sono nel terzo cassetto della scrivania, fà niente se li ho presi all'Eurospin.
Pronti?
C'è un tizio che si chiama Diego, ma la madre lo chiama Roberto.
Perchè? Chi è Roberto?
Non lo sappiamo.
Questo è il primo atroce dubbio che la scrittrice ci sottopone.
Diego fu Roberto fa un lavoro magnifico: è un professore universitario che sta revisionando un vocabolario.
Per me che dormo stretta al Treccani sarebbe l'uomo perfetto. Questo, se non parlasse come il cugino di Fabio Volo, quello che non impastava ma leggeva Harmony e poi alla fine si è laureato in Scienze della comunicazione.
Diego vive in un mondo di gggénte che conta, che va ai party e beve Martini, che c'ha le femmine con lo stacco di coscia delle conigliette di Playboy.
Per lui questa gggénte è finta, perchè non sa cosa vuol dire la profondità delle emozioni.
E'un uomo così sensibbbile che c'ha persino la paura delle gallerie e così, sul treno Pisa-Roma che lo sta riportando a casa, ha un mancamento e subito una deliziosa donzella giunge in suo soccorso.
Comincia così questa complicata et lagrimosa storia d'ammmòre.
Lei lo cambia, lei lo capisce, lei lo completa!
Lei è Grecia Colmenares.
E che fai, non te la sposi una così? Eccerto!
Dopo una sequela interminabile di struggenti abbracci, promesse di non addormentarsi mai voltando le spalle all'altro, di alzare la mano ed avvisare se stai andando in bagno da solo, lui scopre che lei è una bugiarda patologica.
Una che si sta curando, ma tutti gli istituiti la cacciano perchè è una donna socialmente pericolosa!
Insomma, il loro ammmòre sono tutte bugggìe.
Certo è che, secondo me, lei fa un pò finta.
Diego ci vuole appioppare sua madre che c'ha la demenza senile e quindi capiamo che vuole risparmiare i soldi per la badante moldava.
E allora, mie care persone, cosa succederà adesso???
La Carcasi ancora una volta ci sorprende e si gioca il jolly della malattia fulminante cancerosa e così GreciaSpostata Colmenares decede.
Sarà solo in quel momento che Diego capirà che le bugggìe erano solo un pretesto per nascondersi dall'ammmòre, che lui poteva anche sposarsela una che ti dice:"Oggi ho mangiato la pasta col tonno" ed invece si è spazzolata i resti del take-away cinese della sera prima.
Perciò, come tutti i professori sadici di questo mondo, si sfoga sui suoi studenti bocciandoli tutti.
I ragazzi, a loro volta, l'avranno certamente jastimato a livelli non misurabili con nessuno strumento.
Infine, non ancora soddisfatto, compie un'azione di pura malvagità: corre urlando in Piazza dei Miracoli prendendo in pieno tutti i piccioni che incontra.
Fine.
Il mio consiglio è: se vedete qualcuno fare la stessa cosa aprite l'ombrello.

Giulia Carcasi, "Tutto torna", Feltrinelli, pp. 122, 2010

lunedì 28 novembre 2011

Ieri Melancholia, oggi 'mbaranoia. *State attenzione che ve lo racconto tutto*

Ciao persone.
Lo sapete ormai, sta la crisi.
Quando sta la crisi significa che le nostre tasche sono più libere di contenere le nostre mani fredde.
Allora che si fa quando sta la crisi?
Andiamo al cinema ma all'orario presto, che si paga di meno e con il resto ci compriamo le Goleador (che sono sempre utili).
E allora alle 15.30, nella bollenterrima saletta del Tibur, io e il mio fidato Ing. appresso a quattro vecchiarelli e due baldi giovini, ci siamo guardati Melancholia di Lars Von Trier.
Perchè questo film se prima ci eravamo abbuffati di lasagna?
Perchè a noi ci piace darci le arie da intellettuali.
Il film è una figata.
Comincia con una serie di immagini angoscianti e portatrici di sventura.
Uccelli che cadono dal cielo proprio come la merda degli stormi a Roma, il tutto condito da un meraviglioso Wagner che fa arrizzicare le carni.
La prima parte porta il nome di Justine (Kirsten Dunst) , una delle sorelle protagoniste della pellicola.
E' il giorno del suo matrimonio.
La festa non è come quella di mio cugino di Altamura, però si difende bene.
E' la sposa che ha grossi problemi.
Ride e scherza, si 'mbriaca, piscia in un campo da golf, si sbatte un perfetto sconosciuto nella stessa buca umida, poi decide che è giunta l'ora di farsi un bagno caldo.
Insomma, il tipico comportamento che ogni sposa adotterebbe.
Nel frattempo lo sposo vuole conquistarla con la foto di un frutteto, ma nisba.
Nel film compare anche Udo Kier nei panni di un wedding planner che detesta la sposa.
Si è poi saputo che Enzo Miccio ha avuto una crisi isterica quando è stato scartato ai casting.
Insomma, c'è del disagio.
Poco male, tanto la sera i due si sono già lasciati e lui chiede pure scusa a lei (qui è evidentissimo il famoso surrealismo alla Von Trier di cui tutti parlano).
Nel frattempo, l'Ing dorme.
La signora seduta accanto a me si rimette il cappotto. Le è venuto il freddaddosso perchè non c'erano le bomboniere.
Comincia la seconda parte che porta il nome di Claire (Charlotte Gainsbourg, j'adore), sorella maggiore di Justine, coniugata e con prole.
Cioè,un solo prolo: un bambino con ventordicimila lentiggini e il colorito di Casper.
L'Ing si sveglia e mi dice che quello che interpreta il padre è Kiefer Sutherland, il tizio di 24.
Abbbéh.
Insomma, anche lei è una donna disagiata.
La sorella, però, sta messa molto peggio.
Si sente Rosemary Altea, forse ha uno spirito guida, non lo sappiamo.
Dice che tutti dovemo morì.
E' arrivata Memento!
Perchè dovemo morì?
Perchè ci sta un pianeta di nome Melancholia che rimbalza i colori come quelle lampade a fibra ottica anni '70 che si scontrerà con la Terra e ci ridurrà tutti in una fumante ed informe poltiglia.
Allora prima tutti a festeggiare in terrazza  e a credersi che gli è andata di lusso, ma poi capiscono che KirstenRosemaryMemento Dunst c'aveva ragione e mentre Sutherland si spara un colpo (chè si sa, i maschi non reggono la tensione), le due e il pargolo ritrovano il progetto di una cattedrale di Renzo Piano, lo riadattano e costruiscono una capanna con dei rami di legno.
E poi. BOOOOOOOOOOM! Tutto finito.

Cosa mi ha lasciato questo film? Un dubbio, atroce.

'Ndò cazzo li hanno trovati quei rami di legno lunghi tutti uguali?

ps.No, la foto delle tette della Dunst versione Tintarelladiluna qui non la trovate.







mercoledì 9 novembre 2011

Boris Vian "Sputerò sulle vostre tombe"

Estate 1946.
Boris Vian, con lo pseudonimo di Vernon Sullivan scrive, in 15 giorni, questo libro.
E scatena l'inferno.
Viene denunciato per "offesa alla pubblica morale", processato, multato.
La critica lo stronca, ma il pubblco lo ama. Vende in pochissimo tempo migliaia di copie.
Cosa ci sarà di così terribile in questo romanzo,viene da chiedersi.
C'è di tutto.
C'è un nero dalla pelle bianca, assetato di vendetta. Ci sono bianchi ricchi e razzisti. Ci sono ragazze calde, giovani e disponibili. Ci sono automobili che sfrecciano e fiumi di alcool ad annebbiare il sangue. Ci sono due sorelle, stuprate ed ammazzate. Ci sono bambine prostitute e giovani pedofili.
C'è tanto schifo e disperazione, ossessione e pena. Ci si ritrova a stringersi nelle coperte, attraversati da un misto di disgusto ed eccitazione.
Si finisce per credere che sia tutto vero. Troppo.
Consigliato agli stomaci forti,ma anche alle lettrici pucci-pucci, chè ogni tanto un pò di sano realismo aiuta.

Mondadori, Oscar, 138 pp., 2011