sabato 24 settembre 2011

Niccolò Ammaniti "Che la festa cominci"

Durante un'intervista televisiva, presentando "Che la festa cominci", Ammaniti ha detto: "Dopo aver scritto Come Dio comanda ho pensato: scrivo una cazzata, una cosa che può far ridere."
E aveva ragione!

Due sono le storie che si intrecciano nel romanzo: quella di Saverio Moneta, leader di una sconclusionata setta satanica e quella di Fabrizio Ciba, affascinante scrittore di grido ai ferri corti con la sua casa editrice.
Sullo sfondo, un pantagruelico party a Villa Ada, nella Città Eterna, organizzato da Sasà Chiatti, un mafioso cafoncello arricchito, smanioso di emulare i fasti delle corti romane.
Un safari surreale, a metà fra Alice in Wonderland e Il Mago di Oz, che ha come protagonisti veline, tronisti, politici da due soldi, chirurghi estetici un pò macellai, destinati ad una fine grottesca.

Ok, non sarà il romanzo del secolo,ma è davvero comico.
Soprattutto perchè racconta, anche se in maniera paradossale, la triste anima dell'Italia di oggi.
Un piacevole divertissement, consigliato a chi ha molti chilometri davanti a sè.

Einaudi, Stile libero Big, 328 pag., 2009

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