sabato 24 settembre 2011

Haruki Murakami "After dark"

La rete di sogni intessuta da Murakami ti imprigiona.
La tua mente impastata di sonno immagina Eri, bellissima ed eterea ninfa, addormentata per scelta.
Mari, sua sorella, che nella notte invece si inabissa, con i suoi libri e il cappellino dei Red Sox calato sugli occhi.
Le note profonde del trombone di Takahashi che risuonano in un vecchio e fumoso scantinato.
Kaoru, con il corpo e l'animo forgiato dalla lotta libera, che cerca una nuova speranza dirigendo un love hotel.
Il sangue di Guo Donri che macchia le lenzuola di quella stanza e le mani di Shirakawa, tanto leste su una tastiera quanto dure sulle donne.
Tokio che brilla sotto i neon, gli odori della strada che ti colpiscono in pieno volto, le lingue del mondo che si mescolano ed accarezzano l'orecchio.

Il sonno, rifugio sicuro quando la vita spaventa troppo.
Non lo dicevano anche i Subsonica?
"Dormi/che è meglio pensarci domani..."

Einaudi, Super Et, 180 pag., 2010

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