sabato 24 settembre 2011

Junot Diaz "La breve favolosa vita di Oscar Wao"

Repubblica Domenicana, 1930.
Trujillo, uno dei dittatori più truci del XXsecolo, controlla ogni aspetto della vita politica, culturale e socio-economica del paese.
Su questo sfondo si stagliano le vicende della famiglia Cabral, perseguitata dal fukù, la maledizione.

Oscar, il protagonista, è un nerd obeso e brutto, lontanissimo dallo stereotipo del domenicano tutto merengue e muscoli guizzanti.
Passa le sue giornate a leggere fumetti e romanzi fantasy e scrive sperando di diventare il nuovo Tolkien.
Si innamora di continuo e di continuo viene respinto da ogni bipede di sesso femminile in circolazione.
L'ambiente machista dei domenicani trapiantati nel New Jersey, per i quali sono solo le tacchette segnate sul proprio letto a determinare il valore di un uomo, diventa presto un inferno per Oscar.
Sarà solo durante le estati a Santo Domingo che diventerà un "vero" uomo.

La scrittura di Dìaz è un frullato di stili:si passa dal linguaggio forbito e quasi ottocentesco ai riferimenti nerd-fantasy, (coadiuvati dai due glossari aggiunti alla fine del libro), allo slang crudo sudamericano.
Per quanto ambientato in una cultura assai diversa dalla nostra, viene del tutto naturale paragonare Trujillo ad un Ometto di nostra conoscenza, più preoccupato del rialzo nelle sue scarpe che delle sorti del nostro Paese.
Amaro ed ironico al tempo stesso, merita ampiamente il premio Pulitzer assegnatogli nel 2008.
Consigliato a chi ama la Allende, ma con un pizzico di pepe in più.

Mondadori, Piccola biblioteca oscar, 346 pag., 2009

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