Alice ha trent’anni.
Si è laureata in Scienze politiche, è una che ne sa.
Quante ne sa.
Al contrario della protagonista del romanzo di Carrol, non vive nel paese delle Meraviglie.
Al contrario della protagonista del romanzo di Carrol, non vive nel paese delle Meraviglie.
Lei le fa.
Con sei euro riesce a mangiare per tre giorni.
Ad ogni colloquio finge di aspirare a diventare qualcosa che mai avrebbe voluto essere: commessa, cassiera, agente immobiliare, volantinista, operatrice telefonica.
Invia curricula a chiunque, dovunque, comunque.
Alice vive con il fidanzato, Riccardo, che è laureato in legge, ma finge di essere vissuto al 242 di Menlove Avenue a Liverpool per darsi un tono come insegnante privato di chitarra.
E’ magra Alice, e triste.
Si chiede, come te e me, perchè una donna che gira video con il cellulare in ufficio urlando “Italia Unoooo!” sia una responsabile del personale e lei no.
Pensa che non sa dove sta andando, che vorrebbe delle bellissime scarpe rosse, fare un figlio, crearsi una famiglia.
Rendere possibile quello che abbiamo tanto disprezzato e trovato sciocco delle nostre madri.
Fa ridere amaro questo libro e non finisce stupidamente con un lieto fine.
Semplicemente, non finisce.
Ecco allora dov’è la meraviglia.
Nell’inventarlo, un finale.
Esattamente come ha fatto l’autore di questo libro, Pietro De Viola, che ha sfruttato al meglio le potenzialità del web permettendo a tutti di scaricare gratuitamente il suo libro che ha contato più di 35000 copie.
Alice senza niente, il libro della generazione dei “Sééééééé, magari mille euro!”.
Alice senza niente, Pietro De Viola, Terre di Mezzo editore
complimenti per la recensione, è una trama in cui ci possiamo identificare in molti, putroppo. Mi ha incuriosito, lo cerco !
RispondiEliminaBuona giornata e grazie per la segnalazione
Grazie! Sei la mia prima commentatrice :)
RispondiEliminaPuoi trovare Pietro De Viola e la sua Alice anche su twitter! :)
Grazie per essere passata, Tam