domenica 27 maggio 2012

Un giorno questo dolore ti sarà utile di Peter Cameron



Com’è stata la vostra giovinezza?
Eravate anche voi sovrappeso, brufolosi e tormentati?

Sembrava anche a voi che nessuno vi capisse, che i vostri pensieri fossero “troppo” per i bigotti benpensanti che vi circondavano?

Passavate anche voi i pomeriggi a devastarvi l’anima con Kurt Cobain, l’angelo biondo che vi rendeva felici dall’aldilà?

Anche James Sveck, protagonista di “Un giorno questo dolore ti sarà utile” è completamente immerso nei torbidi liquami dell’adolescenza.
Newyorkese, genitori divorziati, un padre manager ossessionato dalla giovinezza, una madre gallerista un po’ isterica, una sorella gerontofila che frequenta professori universitari con le toppe di velluto sulla giacca in tweed.

Molti libri a mangiare la solitudine, l’isolamento volontario e il sogno di vivere da solo in una casa del Midwest scovata su internet.
Una nonna adorabile che sa decifrare i silenzi ed un amico-collega omosessuale a cui giocare tiri mancini.

Un mondo nel quale si muove arrancando, contrastando la banalità dei suoi coetanei, cercando un senso al cambiamento.
Perfino disteso sulla chaise longue della psicologa a cui i genitori lo hanno affidato.
Un libro delicato, pervaso di un’ironia malinconica che gli ex ragazzi ed i “nuovi” non potranno non apprezzare.

Se siete stanchi del giovane Holden, inseguite James Sveck che sì, ha gambe decisamente buone.

Da questo libro è stato tratto anche il film del 2011 di Roberto Faenza, dall’omonimo titolo.

Peter Cameron
Un giorno questo dolore ti sarà utile
Adelphi

Puoi leggere questa recensione anche su Cosmopolis.

martedì 22 maggio 2012

Morte malinconica del bambino Ostrica di Tim Burton



I bambini.

Creature tenere, dolcissime, indifese, che mandano in sollucchero chiunque agitando le loro paffute manine, che sorridono e sciolgono il ghiaccio artico.

Bambini che noi adulti educhiamo a dire sempre "acie" e "pego", a cui chiediamo di rispettare le regole.


Bambini a cui diciamo che siamo tutti uguali pur avendo la pelle di colore diverso e diverse tradizioni, anche se sappiamo che non è vero e che non si tratta solo di una mera questione etnologica.
Bambini che vestiamo e pettiniamo in un certo modo, a cui regaliamo dei giocattoli piuttosto che altri, a cui insegniamo un concetto di "diversità" più grossolano, che gli fa storcere il naso davanti al compagnuccio che gli propone qualcosa di non convenzionale.
Bambini che vorremmo diventassero adulti migliori di noi.

Eppure continuiamo a trattarli come creature che "non capiscono" e gli raccontiamo favole edulcorando il finale, che un lupo che muore è troppo scioccante.
Non credo che sarà una storia con un lieto fine a proteggerli dalle brutture del mondo: è la conoscenza che fornisce le armi per affrontarle.

Allora chiediamo aiuto a Tim Burton, al suo Morte malinconica del bambino Ostrica, al suo orrore delicato e nostalgico.
Raccontiamogli di questi strambi personaggi: del Bambino Mummia che viene scambiato per una pignatta, di Lalla che sniffava la colla e dei fazzolettini appiccicati al suo nasino, della bambina che si tramutò in letto, dei genitori paurosi che si rivolgono ai medici pur di avere un figlio "normale".
Leggiamo e ridiamo con loro, mostriamogli l'illustrazione della Bambina con molti occhi, spieghiamo loro cosa si nasconde dietro quella miriade di iridi.
Abituiamoli a non giudicare ciò che non conoscono.
Forse scopriremo che anche loro si sentono un po' come il Bambino Supermacchia: dei piccoli super eroi con un solo unico grande potere, quello di farsi amare così come sono.

Morte malinconica del Bambino Ostrica, Tim Burton, Einaudi

Puoi leggere questa recensione anche su La magia di un libro.



lunedì 7 maggio 2012

Favola, principi azzurri pettoruti e trecce alla tirolese

Ve lo ricordate il livetweet selvaggio di Jolly Blu, il film degli 883 per gli amici di Inutile?
Ommioddio, ve lo ricordate!
Adesso c'è un account twitter che offre gratuitamente agli intellettuali quel senso di ribrezzo che tanto vanno cercando e agli altri di ammettere serenamente che Il ragazzo dal kimono d'oro ci piace: StraCult!
Una domenica al mese forevàh sceglieremo un film e lo livetwitteremo; potrete intervenire e proporre anche voi titoli che vi abbiano fatto sognare, a patto che siano brutti, veramente brutti.
Qui sotto trovate lo storify del film di ieri: Favola con Ambra Angiolini quando ancora non abitava nelle canzoni del boccoloso Renga.


Un particolare ringraziamento va alla rivista Inutile, a Matteo Scandolin e alla trasmissione Tourette che ha annunciato il lieto evento.
Buon divertimento!