sabato 24 settembre 2011

Haruki Murakami "Norwegian wood Tokio blues"

Certe canzoni nascondono mondi che neppure immagineresti, certi libri sono una canzone che l'autore continua a sussurrarti all'orecchio mentre leggi.
E' sulle note dei Beatles che Tòru Watanabe rievoca, nel non luogo perfetto, un aereoporto, il suo passaggio dall'adolescenza all'età adulta.
E' un ragazzo Tòru, come molti.
Appassionato di letteratura americana, perennemente in bilico tra l'essere e l'apparire, tra la "normalità" e il disperato tentativo di identificarsi con gli "altri".
E' sospeso, come ogni giovane uomo.
Porta con sè il senso di vuoto che lascia il suicidio di Kizuki, il suo migliore amico. Una morte senza perchè.
Sa che la vita è dolore e perdita e non ci sono alternative: o la si rifiuta, o la si accetta nel suo intrecciarsi di bene e male, divenire e finire.
Proprio questo divario rappresentano le due figure femminili del romanzo: la dolce e fragile Naoko(fidanzata dell'amico Kizuki) e l'esuberante Midori, che lo attraggono con la stessa intensità.
Sarà la vita, infine,a decidere per lui.
Quella vita che, come Murakami fa dire a Tòru, non è qualcosa di opposto alla morte, ma ne è una parte intrinseca.
Consigliato a chi porta sempre negli occhi un pò di nostalgia.

Einaudi,Collana Super Et, 379 pag., 2006

Niccolò Ammaniti "Che la festa cominci"

Durante un'intervista televisiva, presentando "Che la festa cominci", Ammaniti ha detto: "Dopo aver scritto Come Dio comanda ho pensato: scrivo una cazzata, una cosa che può far ridere."
E aveva ragione!

Due sono le storie che si intrecciano nel romanzo: quella di Saverio Moneta, leader di una sconclusionata setta satanica e quella di Fabrizio Ciba, affascinante scrittore di grido ai ferri corti con la sua casa editrice.
Sullo sfondo, un pantagruelico party a Villa Ada, nella Città Eterna, organizzato da Sasà Chiatti, un mafioso cafoncello arricchito, smanioso di emulare i fasti delle corti romane.
Un safari surreale, a metà fra Alice in Wonderland e Il Mago di Oz, che ha come protagonisti veline, tronisti, politici da due soldi, chirurghi estetici un pò macellai, destinati ad una fine grottesca.

Ok, non sarà il romanzo del secolo,ma è davvero comico.
Soprattutto perchè racconta, anche se in maniera paradossale, la triste anima dell'Italia di oggi.
Un piacevole divertissement, consigliato a chi ha molti chilometri davanti a sè.

Einaudi, Stile libero Big, 328 pag., 2009

Haruki Murakami "After dark"

La rete di sogni intessuta da Murakami ti imprigiona.
La tua mente impastata di sonno immagina Eri, bellissima ed eterea ninfa, addormentata per scelta.
Mari, sua sorella, che nella notte invece si inabissa, con i suoi libri e il cappellino dei Red Sox calato sugli occhi.
Le note profonde del trombone di Takahashi che risuonano in un vecchio e fumoso scantinato.
Kaoru, con il corpo e l'animo forgiato dalla lotta libera, che cerca una nuova speranza dirigendo un love hotel.
Il sangue di Guo Donri che macchia le lenzuola di quella stanza e le mani di Shirakawa, tanto leste su una tastiera quanto dure sulle donne.
Tokio che brilla sotto i neon, gli odori della strada che ti colpiscono in pieno volto, le lingue del mondo che si mescolano ed accarezzano l'orecchio.

Il sonno, rifugio sicuro quando la vita spaventa troppo.
Non lo dicevano anche i Subsonica?
"Dormi/che è meglio pensarci domani..."

Einaudi, Super Et, 180 pag., 2010

Junot Diaz "La breve favolosa vita di Oscar Wao"

Repubblica Domenicana, 1930.
Trujillo, uno dei dittatori più truci del XXsecolo, controlla ogni aspetto della vita politica, culturale e socio-economica del paese.
Su questo sfondo si stagliano le vicende della famiglia Cabral, perseguitata dal fukù, la maledizione.

Oscar, il protagonista, è un nerd obeso e brutto, lontanissimo dallo stereotipo del domenicano tutto merengue e muscoli guizzanti.
Passa le sue giornate a leggere fumetti e romanzi fantasy e scrive sperando di diventare il nuovo Tolkien.
Si innamora di continuo e di continuo viene respinto da ogni bipede di sesso femminile in circolazione.
L'ambiente machista dei domenicani trapiantati nel New Jersey, per i quali sono solo le tacchette segnate sul proprio letto a determinare il valore di un uomo, diventa presto un inferno per Oscar.
Sarà solo durante le estati a Santo Domingo che diventerà un "vero" uomo.

La scrittura di Dìaz è un frullato di stili:si passa dal linguaggio forbito e quasi ottocentesco ai riferimenti nerd-fantasy, (coadiuvati dai due glossari aggiunti alla fine del libro), allo slang crudo sudamericano.
Per quanto ambientato in una cultura assai diversa dalla nostra, viene del tutto naturale paragonare Trujillo ad un Ometto di nostra conoscenza, più preoccupato del rialzo nelle sue scarpe che delle sorti del nostro Paese.
Amaro ed ironico al tempo stesso, merita ampiamente il premio Pulitzer assegnatogli nel 2008.
Consigliato a chi ama la Allende, ma con un pizzico di pepe in più.

Mondadori, Piccola biblioteca oscar, 346 pag., 2009

Isabella Santacroce "Destroy"

Strazio, tedio, morte subitanea.

Saranno questi gli stadi che attraverserete durante la lettura di questo romanzo. (?)
Misty, venticinquenne italiana in avanscoperta a Londra, si droga da mane a sera alla ricerca di forti emozioni, si veste con materiali che utilizzereste solo per avvolgere gli avanzi della cena, si prostituisce, ma non troppo.
Insomma, tutto ciò che potreste aspettarvi da una che piace a Baricco.
La trama non esiste.
La Santacroce è convinta che basti "baroccheggiare" la scrittura e riempirla di epiteti qua e là per apparire subito misteriosa, tormentata ed intellettualoide.
Qualcuno le spieghi che non basta scrivere "cazzo" per essere Bukowski.
E gli imbarazzanti blocchi di testo, utilizzati evidentemente per prendere spazio?
Una tristezza infinita.
Sarà solo a pagina 107 però, che invocherete una morte subitanea, mentre cercherete disperatamente di comprendere perchè la Santacroce abbia aggiunto la sua wishing list natalizia al romanzo (o qualunque cosa questo libro abbia la pretensione di essere).
Da leggere solo per puro masochismo.

Collana universale economica Feltrinelli, 112 pag.,2003